lunedì 22 dicembre 2014

Viaggio nelle nostre perversioni

Quando uscì il film di South Park gli amici mi dovettero trascinare a vederlo, perché ritenevo che lo stile della serie fosse carino ma tutt’altro che divertente. Non appena iniziò il film cominciai a irritarmi, fino a prendere in seria considerazione l’idea di uscire proprio dal cinema. Intanto i bambini sullo schermo si erano infiltrati a una proiezione di un atroce film di Trombino e Pompadour, e dopo la terza battuta sulle scorregge mi rivolsi alla persona seduta al mio fianco per esprimere il mio disappunto. «Ma dai,» dissi, «’sta roba è volgare, stupida e disegnata male proprio come le puntate in television…» e lì mi fermai.Uno dei personaggi stava lamentandosi esattamente delle stesse cose, e stava anch’egli per abbandonare la sala dove davano il film di T&P. All’improvviso ebbi un’illuminazione: quello che veniva preso in giro ero io – così mi risedetti, guardai tutto fino in fondo e mi divertii un sacco. A tutt’oggi non riesco a guardare un’ananas senza mettermi a ridere. Perv – The sexual deviant in all of us mi ha fatto un effetto molto simile. L’obiettivo di questo libro tanto scientificamente accurato quanto divertente è esplorare il fenomeno delle devianze sessuali viste da diverse prospettive. Quella morale e religiosa viene misericordiosamente risolta in poche pagine, visto che le persone serie non hanno tempo da perdere dietro alle superstizioni. L’aspetto biologico, neurologico e psichiatrico invece è molto più approfondito e pieno di notizie curiose come quelle che potete leggere nel mio riquadro intitolato Sessuologia insolita. Il tono è adatto anche per un pubblico non specialistico, ma la vera chicca arriva con la parte sociologica.Prima di parlarne lasciatemi spiegare una cosa importante. Il dottor Bering, l’autore, è dichiaratamente gay e lo ricorda spesso nel corso del libro anche perché la sua esperienza personale con una sessualità non-normativa costituisce un ottimo esempio e strumento narrativo. Gli aneddoti sono deliziosi e spesso autoironici, quindi è impossibile non intenerirsi. Ed è qui che arriva il primo trucco in stile South Park.Vedete, il lavoro che faccio e i miei gusti erotici personali mi hanno insegnato ad apprezzare molto le diversità. Non ho alcun problema a relazionarmi con persone omosessuali, eppure leggendo la prima parte di Perv mi sono ritrovato più volte a pensare che Bering in effetti stesse perseguendo una subdola propaganda gay. Si trattava di una sensazione di pancia derivante da qualche frase infilata qui e là, ma l’ho ignorata divertito dall’idea che a parlare fosse solo un mio pregiudizio eterosessuale innato. Anzi, rendermene conto mi ha fatto appassionare ancora di più all’argomento del libro.Quindi ero lì, a leggere tutto coscienzioso, e di botto mi sono scontrato con l’ultimo terzo di Perv. Questa parte si concentra sulle implicazioni sociali delle parafilie, pertanto era inevitabile che finisse col trattare la più orrenda di tutte: la pedofilia. Avete presente la sensazione di schifo che avete provato leggendo quella parola? Ecco, l’ho sentita pure io. Ma è proprio qui che sta la bellezza alla Cartman di questo libro. Il fatto è che il concetto di fondo di Perv è proprio spiegare come non ci si possa scegliere la propria preferenza sessuale. Ciascuno di noi nasce con una “combinazione della slot machine del sesso” specifica e casuale, come dice Bering, e non si può far molto per cambiare questa inclinazione. Io non posso diventare un non-sadico né l’autore può scoprirsi etero, o un pedofilo trasformarsi in qualcuno eccitato dagli adulti. Il massimo che un “perverso” possa fare è non mettere in pratica le proprie fantasie, anche se ciò significa autoimporsi un’atroce sofferenza psicologica. Le sessualità represse inoltre hanno la sgradevole tendenza a esplodere all’improvviso in atti incontrollati che risultano pericolosi per se stessi e gli altri. A conti fatti è proprio questo il motivo per cui è importante costruire una cultura di tolleranza.Ma… gli abusi sui minori? Perv dedica molte pagine a spiegare la differenza fra pedofilia ed ebefilia, fra esperienze traumatizzanti e innocue, fra realtà e leggenda urbana, e così via – eppure non riuscivo a non sentirmi disgustato dall’argomento. Bering descrive nei dettagli la scienza e le leggi relative alle cronofilie non omogame (cioè all’attrazione anormale per partner di età molto differenti dalla propria), i programmi di aiuto, l’incidenza reale di tali devianze… ma mentre la mia parte razionale era perfettamente d’accordo, qualcosa dentro di me avrebbe voluto impugnare il forcone.Che poi, tutto sommato, è precisamente la stessa reazione che hanno alcune persone quando vengono a sapere quali siano le mie inclinazioni sessuali – o quelle di Bering – e per ignoranza non riescono a elaborare razionalmente l’informazione. Ecco perché Perv mi è piaciuto e lo consiglio caldamente. Qualunque siano la nostra cultura e le nostre preferenze, ci sarà sempre un momento Trombino e Pompadour in agguato ad attendere un cedimento della nostra razionalità. Naturalmente non dobbiamo abbracciare qualsiasi differenza, ma trovarci impreparati ad affrontarla ci espone al rischio di prendere decisioni gravemente sbagliate. Non vi pentirete di avere uno strumento in più per evitarlo.
esse Bering

Utet, 2014 
€ 12,75
365 pagine 
Lingua: italiano 

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