mercoledì 19 agosto 2015

La violenza di 50 sfumature di grigio e altri problemi di cui dovresti preoccuparti

Ci siamo. Dopo una lavorazione molto tormentata, il film di 50 sfumature di grigio sta uscendo in tutto il mondo per la gioia di 120 milioni di fan del libro – un pubblico ancora più impressionante se si considera che è quasi esclusivamente femminile, mentre altri best seller come Harry PotterIl codice Da Vinci o Il giovane Holden possono contare anche sui lettori maschi. Sminuire il fenomeno riducendolo a una perfetta operazione di marketing non cambierà il fatto che la serie sia ormai entrata a far parte della sfera culturale e continuerà a influenzarla, fosse anche solo come meme.Le conseguenze si sono già fatte sentire. Il mondo BDSM ha registrato l’arrivo di molti nuovi appassionati che hanno scoperto i giochi di dominazione erotica proprio dalle pagine pornoharmony di E.L. James, ma anche un aumento di incidenti dovuti alla loro difficoltà nel distinguere la realtà dalla fantasia. I fanatici religiosi e i fondamentalisti in generale si stanno divertendo un mondo a condannare i libri a prescindere; l’industria pubblicitaria ha fatto sua l’iconografia di Christian Grey, e le sessualità alternative sono ormai parte della cultura generale. In attesa che il film moltiplichi tutti questi effetti ho tenuto d’occhio parecchie discussioni sul fenomeno, compresa quella molto interessante che si sta svolgendo nell’ambiente femminista.Per le attiviste e per chiunque si occupi di diritti delle donne 50 sfumature è una bella gatta da pelare, perché ha spinto sotto i riflettori il dibattito sulla sessualità femminile dando nuova energia a una diatriba che va avanti da anni. A rischio di semplificare troppo una discussione assai complessa, la si può riassumere come due fazioni con interpretazioni inconciliabili dei giochi erotici di dominazione e sottomissione.Un gruppo sostiene che siano sempre inaccettabili, perché umiliano la donna e perpetuano una società maschilista che incoraggia il sessismo, la discriminazione, gli abusi e le ineguaglianze. L’altra parte vede invece le sessualità alternative e ogni loro discussione come uno strumento che dà potere alle donne, perché fornisce loro maggiori conoscenze e più controllo sul corpo e il sesso in generale. Ciò che più colpisce è come, soprattutto in alcuni paesi come Francia e Stati Uniti, la discussione sia estremamente polarizzata: ciascun gruppo sembra più interessato a difendere i propri dogmi anziché instaurare un dialogo costruttivo.Nelle ultime settimane un divertente effetto collaterale di questa situazione è stata una bellissima campagna internazionale che sta riuscendo a fare del bene pur sbagliando tutto. #50dollarsnot50shades è un’iniziativa di boicottaggio del film, visto come una celebrazione delle molestie sessuali. L’idea è di donare quanto si spenderebbe per vedere il film (in un cinema eccezionalmente costoso, suppongo) a una casa rifugio o una qualsiasi organizzazione di difesa dei diritti femminili.L’unico inghippo sta nel fatto che tutta l’operazione si fonda sul presupposto che BDSM e abusi siano la stessa cosa – ignorando la semplice constatazione che la storia della James col vero BDSM non ha nulla a che fare. In breve: il senso stesso del BDSM è disinnescare istinti aggressivi/autodistruttivi tramite una cultura di rispetto, positività, sicurezza, cura ed empatia che li trasformino in strumenti con cui migliorare il proprio equilibrio interiore. Inoltre l’autrice stessa dichiara che 50 sfumature è solo un romanzo rosa un po’ piccante, che non pretende affatto di essere una guida al BDSM. E in effetti fra stalking, ricattini, forzature e veri comportamenti psicotici, la relazione descritta nei libri è un esempio da manuale di violenza domestica – ma non certo per l’uso di corde e frustini.Il qui pro quo si spiega tuttavia facilmente quando si scopre qual èl’organizzazione dietro la campagna: una fondazione famosa per lucrare sul “panico da porno” che essa stessa alimenta con dichiarazioni basate su pregiudizi infondati e dati che è stato ripetutamente dimostrato essereesagerati. In questo caso specifico, tuttavia, mi sta benissimo che qualcuno ricordi al grande pubblico che Christian Grey sia un pazzo pericoloso – le ragioni saranno pure sbagliate, ma i vantaggi sono innegabili per tutte quelle donne che con stalker del genere hanno davvero a che fare (e per tutti gli uomini nella stessa situazione: le molestie non sono un’esclusiva femminile).Ebbene, stavo pensando di scrivere un post su tutta questa storia quando sono incappato in qualcosa di ancora più interessante. Un accorato video diYouTube nel quale un’attivista mediamente famosa inquadrava con grande chiarezza il problema di 50 sfumature di grigio. La questione non è l’esaltazione del BDSM, diceva. Il vero dramma è che la serie viene presentata come una storia d’amore alla quale addirittura aspirare – ma proprio a quelle stesse donne la cui autostima viene già metodicamente distrutta dai media, e che non sono emotivamente preparate a comprendere di star guardando una relazione d’abuso.Perfetto. Il punto è proprio quello! È per questo che 50 sfumature sta tanto sulle scatole a chiunque abbia una certa conoscenza dei veri giochi di dominazione; è questo che dovrebbe essere spiegato al grande pubblico.Quella ragazza stava già diventando il mio eroe istantaneo del giorno… finché non ho ascoltato anche il resto del suo discorso, in cui ho riconosciuto lo stesso equivoco dietro la campagna dei 50 dollari – con l’importante differenza che questa volta era stato compiuto in buona fede. Il video in questione è qui sotto, e se non conoscete bene l’inglese potete ottenere una (discutibile) traduzione automatica attivando i sottotitoli e l’opzione apposita:

Capito che intendo? Ciò nonostante la maggior parte del suo discorso mi è piaciuta molto, così l’ho contattata proponendole un’intervista in cui discutere meglio le sue idee – e magari ragionare un po’ sui pregiudizi di cui lei stessa è vittima. La cosa è stata un po’ più complicata di quanto pensassi, compreso un momento assai imbarazzante quando mi ha chiesto di non comparire con il nome completo o quello della sua organizzazione perché il mio sito «non è propriamente nel suo stile».
Quel che proprio non mi sarei mai aspettato è stato tuttavia il contenuto delle sue risposte. Diciamo solo che ho trovato diverse dichiarazioni un po’ insolite, specie considerato che vengono da un’attivista per i diritti delle donne. Questa persona concepisce il sesso solo come un ristrettissimo numero di attività delimitate da regole rigidissime, e proprio il suo rifiuto di prendere in considerazione altre forme di eros la imprigiona in un mondo da incubo. Leggere la sua interpretazione distorta della società, della scienza medica e della storia fa davvero paura, così come il fatto che le mie preferenze erotiche possano essere giudicate da qualcuno tanto inconsapevole dei propri privilegi – ottenuti oltretutto proprio attraverso il duro lavoro e le lotte di quelle stesse donne e uomini che si permette di discriminare con tanta leggerezza. A conti fatti, mi sa che il mondo ha problemi ben più seri di un filmetto qualunque…