venerdì 1 marzo 2024

Quindi tu vuoi essere una schiava: la realtà




Di miria hunter 
traduzione in italiano di JedriK 

Ho deciso di scrivere questo articolo perchè ho visto molte sottomesse entrare nello stile di vita aspettandosi che ogni cosa sia come in un sogno e perfetta. Non voglio rovinare i sogni di nessuno, o sviarle da questa attività, ciò che voglio è spiegare come stanno veramente le cose. Essere una schiava può essere, e per me è, una vita meravigliosa. E' tutto quello che io volevo che fosse. E' anche più di quello che mi aspettassi, e se qualcuno mi avesse spiegato la realtà prima della mia decisione, questo avrebbe reso la mia transazione molto più semplice. Ai fini di questo articolo, parlerò di problematiche legate al fatto di essere una schiava 24/7. Questi commenti sono dal mio punto di vista, che è quello di una femmina schiava con maschio Master. Dicendo questo non voglio escludere le Dominatrici o gli schiavi uomini. Per loro io non posso commentare in base ad esperienze personali. Tutto questo è solo il mio punto di vista da una esperienza reale.

In primo luogo, ci sono alcune cose che tu devi scoprire per te stessa e su te stessa. Vuoi essere in questo tipo di relazione 24 ore ogni giorno e 7 giorni ogni settimana? Forse vuoi essere in questo tipo di relazione solo durante delle scene. Forse vuoi interpretare una parte solo durante certi periodi di tempo. Ci sono molti modi in cui questo può essere fatto, ma devi capire quello che è giusto per te.

In secondo luogo, è necessario imparare ad essere onesta con te stessa. Capire che cosa farai e che cosa non farai e che cosa "forse" farai. Cerca dentro di te quello che vuoi veramente, e quando lo trovi, sii onesta con chiunque ti parli. Non accettare di fare qualcosa a lungo termine che tu sai che non sarai in grado di completare. Poniti alcune domande difficili. Il resto di questo articolo ti darà aspetti da contemplare per poter basare le tue decisioni sulla realtà e non sul sogno di qualcun altro di come dovrebbe essere.

Sei disposta a cedere il 100% del controllo della tua vita a qualcun altro? Le schiave 24/7 fanno questo. Fare un gioco di ruolo, interpretare una parte, significherebbe entrare in questo rapporto solo per un tempo concordato in cui il Padrone avrebbe il controllo totale. Una volta che la scena è finita, tutto torna alla normalità.

A te piace la musica country? Forse tu ami il Rock and Roll. Considera questo. Al Padrone che ti impone il collare piace solo la musica classica o un altro tipo di musica che a te non piace. Sei pronta a rinunciare a scegliere ed ad ascoltare solo la sua musica? Questo tipo di sacrificio può applicarsi a tante altre cose di cui attualmente tu godi. Per quanto mi riguarda, io amo vecchie canzoni d'amore di ogni tipo, e il mio Maestro è nell' Hard Rock. A causa delle Sue preferenze, io raramente ottengo di ascoltare le mie canzoni. Ma, quando  sono una brava ragazza, a volte, lui mi permette di ascoltare la mia musica, fintanto che ho eseguito i miei compiti assegnati e le faccende che mi competono. Si noti, ho detto "mi permette di". Qualcosa di semplice come l'ascolto della radio è una ricompensa per me. Non è scontato che ti sarà permesso di godere anche solo questo piccolo piacere ogni volta che lo desideri. Queste limitazioni si possono applicare a molti settori della tua vita, come la TV, le scelte di cibo o di amici, un po' ovunque e a qualsiasi cosa! C'è un certo stile di abbigliamento che ami? Certi colori e profumi che non puoi fare mai a meno di indossare? Se il Padrone non li approva, indosserai uno stile completamente diverso, con colori che non ti saresti mai sognata. Lui può decidere i vestiti per te ogni mattina. Sei preparata a rispettare felicemente le Sue scelte? Se Egli ti ha chiesto di indossare qualcosa di molto striminzito per andare in qualche posto semplice come un negozio di alimentari, riesci a fare questo senza esitazione? Io sono fortunata dato che il mio Padrone mi permette di scegliere i miei vestiti la maggior parte del tempo. Ma in qualsiasi momento, se dovesse decidere che Lui vuole che io indossi qualcosa di diverso, io mi cambio immediatamente. Fidati di me, Lui questo diritto lo esercita. Ho imparato a chiedere sempre a Lui ciò che Egli vuole che io indossi, se andiamo in un posto speciale.

Sei pronta a cambiare il tuo taglio di capelli, la lunghezza o il colore per compiacere il Padrone? Tutti questo apparterrà a Lui una volta che accetterai il collare, come sarà anche per tutto quello che una volta apparteneva a te. Non possederai più nulla di tuo. Dal momento in cui tu prenderai il Suo collare, tutto sarà Suo. E non sarà più la "tua" auto o i "tuoi" vestiti, ma i "Suoi", in prestito a te come Egli meglio crede. Se Lui dovesse scegliere così, non ti sarà permesso di indossare nessun vestito. Questa sarà una Sua scelta, non tua. Ricorda, tu hai rinunciato a ogni diritto di fare queste scelte da sola.

Hai una poltrona preferita, o un certo modo in cui ti piace sederti o camminare? Il tuo Padrone deciderà se ti siederai su una sedia o sul pavimento. Egli potrà dire se devi incrociare le gambe, o se ti siedi a gambe spalancate. Tu dovrai chiedere il permesso anche solo per salire sul letto, o per stare seduta su una sedia. Alla maggior parte degli schiavi è concesso un cuscino sul pavimento per il quale non è necessario che chiedano il permesso di sedercisi sopra, ma poco altro. Sarà anche necessario il permesso per mangiare a tavola con il Padrone.

E' stata una lunga giornata al lavoro. Arrivi a casa e non vuoi altro che rilassarti in una vasca e andare a letto presto. Beh, non ti sarà possibile. Essere stanchi, malati, o semplicemente di cattivo umore, non ti esenta dalle mansioni a te richieste. Tu sei sempre tenuta a farle: preparare il Suo pasto, e andare a letto quando Egli dice di farlo. Ritirarsi per dormire di solito si verifica in un tempo prestabilito, anche se non sei pronta ad andare. Non ci sarà un "sono troppo stanca" o un "non mi sento bene": niente del genere. A meno che il Padrone non ti abbia dispensato dai tuoi compiti e incombenze, rimarrai sempre responsabile nel garantire che i suoi bisogni e desideri siano pienamente soddisfatti: non importa quali siano questi bisogni e desideri. Il tuo compito è di informare il tuo Padrone del tuo stato di salute fisica. Uno dei tuoi compiti principali sarà quello di curare e proteggere i Suoi possedimenti. Tu sei il possedimento più pregiato che Egli possiede. Finché fai in modo che il tuo Padrone sappia come ti senti, Egli farà in modo che le tue attività siano adeguate alle tue capacità.

Molte arrivano a questo stile di vita perché cercando di essere usate sessualmente, per servire il Padrone in ogni Suo capriccio, e non hanno mai preso in considerazione altri aspetti. La parte principale di essere una schiava è di essere al servizio del vostro Padrone e non di essere servite voi stesse. Tuttavia, essere disponibili a Lui in ogni momento è anche una aspettativa non detta. La vecchia scusa "non stasera caro, ho mal di testa" non funziona in un rapporto D/s (Dominazione/sottomissione). Al fine di fornire a Lui il piacere, devi anche esprimere a Lui il tuo piacere nel momento in cui lo provi. Non fare mai sentire al tuo Padrone che questo è un lavoro per te: qualcosa che preferiresti non fare, che fai solo perché devi. Se il Padrone ti dice di fare qualcosa, non sta a te interrogarLo. Ti sarà chiesto di rispondere senza fare domande. In un secondo momento (se questo è consentito nel vostro rapporto), puoi chiedergli il permesso di parlare a un livello di parità. Se Egli da il permesso, questa sarà la tua occasione per porre le tue domande. Tuttavia è importante che tu chieda in un modo tale da non mettere in discussione la Sua autorità, ma allo stesso tempo riuscire a soddisfare la tua curiosità.

Tu senti che essere una schiava significa essere costretta, forzata in schiavitù? Pensi di non potere fare questo se non ci sei costretta? Ripensaci. Le Schiave entrano in questo tipo di rapporto di loro spontanea volontà. Questi non sono i giorni della schiavitù forzata, è una questione di scelta. La tua! Tu sei quella che decide di trasferire il tuo stesso potere al tuo Padrone. Tu farai questo, non perché sei costretta ad obbedire, ma perché tu stessa hai la necessità di farlo. Sì, durante il corso della vostra relazione ci saranno volte in cui sarai costretta a fare qualcosa, ma non sarà mai qualcosa che va contro ciò che sei. Il tuo Master può ritenere che obbedire a questo particolare comando ti aiuterà a crescere come la miglior persona che puoi essere, oppure che ti aiuterà a uscire da una inibizione che hai.

Come è il tuo carattere? Perdi velocemente il tuo autocontrollo quando sei agitata? O sei una persona rilassata, accetti qualsiasi cosa, e poi metti il broncio perché i tuoi sentimenti sono stati feriti? Un Padrone non vuole avere uno zerbino per schiava, né ha voglia di farsi dire come le cose dovrebbero essere. Imparare come e quando dire le cose diventerà molto importante nel vostro rapporto. Se non dici al tuo Padrone quando qualcosa ti dà fastidio, allora non hai alcun diritto di essere offesa. Per quanto meraviglioso e onnipotente Egli possa sembrare, Egli non legge nella tua mente: a meno che tu non gli parli, lui non sa. La chiave, come ho detto un attimo fa, è nel modo in cui glieLo dici.

La tua autodisciplina è molto importante in questa relazione. Hai la tendenza a rimandare le cose fino all'ultimo momento possibile? Non potrai fare questo quando sarai di Sua proprietà. Ci saranno lavori e compiti che il tuo Master ti assegnerà che Egli si aspetta che siano fatti nei tempi previsti da Lui, non da te. La volontà e i bisogni del tuo Padrone saranno messi prima dei tuoi. L'autodisciplina è simile all'autocontrollo. La tua capacità di seguire e di completare gli incarichi dati dal tuo Padrone sarà molto importante. Come schiava, ti sarà necessario essere in grado di controllare le tue azioni abbastanza bene da essere in grado di rimanere entro i limiti stabiliti per te da Lui. Se Egli dice che non puoi fare qualcosa, semplicemente non puoi. Farla lo stesso, e non dirGli nulla, non la fa diventare una cosa giusta da fare. Nel caso di un rapporto schiava/Padrone, ciò che Lui non sa PUO' fare del male a te, così come può fare male al rapporto che avete lavorato così duramente per costruire. Anche un semplice "bugia bianca" può distruggere la fiducia così necessaria per stabilire realmente questo tipo di rapporto. 

Per quanto riguarda le cose che tu vuoi e le cose di cui hai bisogno: sai quale è la differenza tra le due? Se no, ti raccomando caldamente di capire quale è questa differenza prima di entrare in servitù. A volte le due sono difficili da distinguere, ma diventa importante che tu lo faccia. Il tuo Master garantirà che ci si prenderà cura di tutti i tuoi "bisogni", ma sarà Lui che permetterà o meno i tuoi "voglio", a Suo piacimento. I bisogni sono le necessità della vita che sono indispensabili per permetterci di rimanere mentalmente e fisicamente sani. Essi ci permettono di crescere emotivamente e spiritualmente. Se si riesce a sopravvivere senza qualcosa, allora è un voglio. I voglio di solito sono dati come premio per una buona condotta.

Per essere una schiava, ci saranno molte cose che devi imparare ad accettare dentro di te ed a cui devi adattarti. Il tuo scopo primario nella vita sarà quello di occuparti del piacere del tuo Padrone (sia mentalmente che fisicamente) in qualsiasi modo Egli desideri. Per fare questo, tu dovrai imparare bene come è il tuo Padrone. Trova ciò che piace e ciò che dispiace a Lui. Con questo, non intendo solo sessualmente. Imparerai che il sesso è solo una piccola parte del vostro rapporto. Impara ad anticipare ogni sua esigenza e desiderio, senza essere invadente. I suoi bisogni e desideri comprenderanno stimoli intellettuali, il piacere fisico, il supporto emotivo, e molte altre cose uniche di Lui. Ricorda - fisico non è uguale sessuale. Il piacere fisico può includere, ma non è limitato al, toccare, ai cibi preferiti, ai vestiti ed ai colori per esempo. Sarà il tuo lavoro assicurarti che i suoi piaceri fisici siano soddisfatte in ogni modo. Pensa ai cinque sensi, e rendi il Suo ambiente piacevole per tutti e cinque. Non dimenticare mai - la cosa più piacevole nel Suo ambiente dovrresti essere tu.

Come sua schiava, spetterà a te capire cosa piace al tuo Padrone. Lui non dovrebbe chiedere sempre le cose più semplici - tu dovresti averle imparate. Se il Suo bicchiere è vuoto, lo riempi silenziosamente e discretamente. Ricorda, stai facendo questo per il Suo piacere, non per il tuo. Solo perché Lui non si accorge e non ti loda non vuol dire che tu lo stia facendo nel modo sbagliato. Guarda il Suo sorriso. Lui è tranquillo? Se Lui sembra felice e contento, allora hai fatto bene, e dovresti crogiolarti nella Sua soddisfazione. Ricorda sempre che tu fai questo per Lui e non per la tua soddisfazione. La tua felicità dovrebbe provenire dal servire Lui e dal Suo essere felice.

Come ho detto all'inizio di questo articolo, non sto cercando di spaventarti o di scacciarti dal mondo della D/s. Il mio obiettivo è fare in modo che, quando entri nel nostro stile di vita, tu lo faccia con gli occhi spalancati, ben sapendo cosa aspettarti. La strada non sarà facile. Dovrai reimparare molto di quello che una volta davi per scontato: cose che fai senza pensare, come semplicemente sedere su una sedia. Queste sono abitudini a cui nemmeno più pensiamo. O meglio, non ci pensiamo fino a quando non troviamo un Padrone.

Ogni altra cosa che tu hai imparato prima di leggere questo articolo è probabilmente vera. Essere una schiava è una vita meravigliosa: una in cui si prendono cura di te. La maggior parte delle decisioni (NdT: nella vita in generale) sono fuori dal tuo controllo e da quello del tuo Padrone. Ma molte scelte staranno ancora a te. La maggior parte dei Padroni vuoi una schiava che è intelligente, ha un senso dell'umorismo, e una volontà propria. Non c'è piacere nel possedere uno zerbino che sta solo immobille o che è solo calpestato. Lui si annoierà molto velocemente. Essere sé stessi è il miglior consiglio che mi è mai stato dato, e ho trovato che questo è assolutamente vero per me.

Troverai che essere una schiava è tutto quello che hai sognato e molto di più se entri in questa vita sapendo qualcosa di più di cosa aspettarti. Se tu vuoi essere in questo stile di vita, ti accorgerai che, dove una volta solo camminavi attraverso la vita, ora volerai ad un palmo da terra. Parti di te che non sono mai state complete diventeranno intere. Nel cedere il controllo, io ho trovato la libertà: la libertà di trovare e di essere la persona che sono dentro di me.

La mia speranza è che, dopo aver letto questo articolo, tu sarai in grado di fare una scelta più consapevole riguardo l'entrare in questo stile di vita. Non dimenticate mai che uno dei requisiti più importanti per questo stile di vita è l'onestà. L'onestà con te stesso per prima cosa. Tuttavia, ti accorgerai che questo non è così facile come sembra. Una volta che si impara a fare questo, ti troverai in pace e in grado di entrare nella tua servitù con la mente più lucida, sapendo dove sei e dove vuoi essere. Quando accetti il collare di un Padrone, rinunci a tutti i tuoi diritti. I tuoi amici, la tua vita - nulla resterà tuo. Essere una schiava significa rinunciare a molto di più di quanto rinunceresti se tu fossi solo una sottomessa. Rinunci a tutti i diritti nella tua vita. Schiava non è solo una parola, è un modo di vita, una azione ben definita.

Stai bene, amica mia, e spero che questo stile di vita ti piaccia tanto quanto io ho imparato ad amarlo.

© 2000 miria_hunter@softhome.net
Chi volesse usare questo articolo sul suo sito può farlo finche il mio nome e indirizzo di posta elettronica rimangono indicati.

giovedì 11 gennaio 2024

Ipnosi erotica, il gioco davvero oltre la tua portata.


Se ne parla in rete e non solo: leggenda metropolitana o veicolo di piacere da sperimentare con tutte le cautele del caso?

Il campo del sesso insolito è soggetto, come qualsiasi altro, a mode e manie passeggere. In parte ciò è dovuto alla tendenza a cercare sempre nuovi divertimenti tipica delle persone curiose, in parte all’imitazione e in parte allo sbagliatissimo ma frequente celolunghismo di chi pensa di dover mostrare un piumaggio più colorato della concorrenza per attrarre un po’ d’attenzione. Questo è il motivo, per esempio, per cui durante gli anni Novanta s’è vista una corsa verso abiti di latex sempre più elaborati e sgargianti, o per cui dall’inizio del secolo le intricatezze del bondage giapponese hanno quasi completamente sostituito il “vecchio” stile occidentale di legare i propri partner di letto.
L’ultima fissa sembra essere quella dell’ipnosi erotica, che dopo essere stata per decenni una minuscola sottocultura è esplosa di colpo arrivando perfino in giri mainstream quali Vice. Negli ultimi mesi pare che ci sia un sacco di gente che la pratica alle feste kinky, tiene seminari sul tema o partecipa a incontri piccoli e grandi dedicati a mandar qualcuno in trance per scopi sessuali.

E che dire delle legioni di Svengali de noantri che spuntano come funghi online? A questo punto, mi pare il caso di esaminare il fenomeno più da vicino.

Ipnosi erotica, il gioco davvero oltre la tua portata

Se ne parla in rete e non solo: leggenda metropolitana o veicolo di piacere da sperimentare con tutte le cautele del caso?

Il campo del sesso insolito è soggetto, come qualsiasi altro, a mode e manie passeggere. In parte ciò è dovuto alla tendenza a cercare sempre nuovi divertimenti tipica delle persone curiose, in parte all’imitazione e in parte allo sbagliatissimo ma frequente celolunghismo di chi pensa di dover mostrare un piumaggio più colorato della concorrenza per attrarre un po’ d’attenzione. Questo è il motivo, per esempio, per cui durante gli anni Novanta s’è vista una corsa verso abiti di latex sempre più elaborati e sgargianti, o per cui dall’inizio del secolo le intricatezze del bondage giapponese hanno quasi completamente sostituito il “vecchio” stile occidentale di legare i propri partner di letto.
L’ultima fissa sembra essere quella dell’ipnosi erotica, che dopo essere stata per decenni una minuscola sottocultura è esplosa di colpo arrivando perfino in giri mainstream quali Vice. Negli ultimi mesi pare che ci sia un sacco di gente che la pratica alle feste kinky, tiene seminari sul tema o partecipa a incontri piccoli e grandi dedicati a mandar qualcuno in trance per scopi sessuali.E che dire delle legioni di Svengali de noantri che spuntano come funghi online? A questo punto, mi pare il caso di esaminare il fenomeno più da vicino.

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Il fascino dell’ipnosi erotica è piuttosto chiaro, e non è nulla di nuovo. Se siete abbastanza navigati da rammentare le orride vendite per corrispondenza che si trovavano nelle ultime pagine delle riviste da parrucchiere ricorderete che i manuali tipo ‘diventa un ipnotista invincibile!’ erano un classico assieme agli occhiali a raggi X e ai corsi di body building in 7 giorni.

lunedì 3 aprile 2023



Da dove nascono i pregiudizi sessuali?

Se in questi giorni avete un’ora e mezza di tempo libero ho un consiglio per voi: guardatevi questa conferenza di Paolo Attivissimo dedicata al complottismo. Per chi non lo conoscesse, Paolo è un “cacciatore di bufale”, o ‘debunker’ – un appassionato di scienza che si diverte a esaminare affermazioni roboanti, le smonta, e spesso rivela realtà molto meno spettacolari ma altrettanto interessanti. Naturalmente di questi tempi si occupa spesso di fake news, ma una sua passione sono anche i complotti di qualsiasi genere, che in questo caso spiega in una chiave tanto semplice quanto efficace. Spoiler: la gente crede alle peggiori scemenze perché è troppo attaccata alle proprie convinzioni, e cambiarle richiede un po’ di studio. E non sia mai che si voglia fare la fatica di pensare!
Ma cosa c’entra tutto ciò con le sessualità insolite di cui si occupa questo sito? Il fatto è che il lavoro che faccio mi porta spesso a confrontarmi con persone che nutrono idee piuttosto strane riguardo il sesso – anche quello che più tradizionale non si può. C’è chi è convinto che il segreto di una vita erotica stupefacente consista nell’ingerire prodotti dai poteri magici, nel seguire contorti insegnamenti mistici o nel sottoporsi a un regime di esercizi improbabili; chi si rovina la vita combattendo la (peraltro inesistente) teoria gender; chi ha deciso che il suo peggior nemico sia la sessualità dei gay, delle donne, degli uomini, dei bambini o delle persone transessuali. Di solito, va detto, si tratta di individui gravemente repressi, con seri problemi di integrazione sociale o semplicemente a caccia di polli cui svuotare il portafoglio… ma anche la cosiddetta scena kinky non se la passa troppo meglio.

Potrei citare la grande attivista LGBT che mi ha serenamente detto in faccia come la “sua” comunità sia apertissima perché «tollera anche i deviati del BDSM», o quel pilastro dell’ambiente italiano che in queste settimane sta portando avanti una battaglia per discriminare i feticisti. Ci sono forum di dozzine di pagine dedicati agli «abusi e crimini sessuali» perpetrati durante eventi kinky dei quali gli accusatori dichiarano candidamente di non sapere nulla, perché non vi hanno mai partecipato. Abbiamo battaglie surreali fra fazioni di personaggi assolutamente convinti che la loro visione dell’eros sia l’unica accettabile, tipo quella fra i feticisti dei palloncini scoppiati e quelli che li mantengono integri, o fra furry asessuali, attivi… o nazisti. Potrei andare avanti con molti altri esempi, ma forse è meglio fermarsi qui.
L’elemento comune in tutte queste storie è proprio l’arroccamento assurdo su preconcetti insensati, basati su meccanismi che ho riconosciuto nei cospirazionisti trattati – con grande umanità, oltretutto – da Attivissimo. Torno a consigliarvi di ascoltarlo, perché le cose si identificano sempre più facilmente quando si incontrano fuori dal contesto al quale siamo abituati. Poi, disinnescare i pregiudizi da cui deriva tanta infelicità sarebbe davvero semplice. Basterebbe studiare un po’, se non sui miei libri almeno sulle decine di altri fatti apposta per comprendere meglio l’universo della sessualità. Le risposte, quelle vere, sono a portata di mano. Basta essere onesti con se stessi, e mettersi in discussione.

martedì 19 luglio 2022

Intervista Ayzad

La comunita' BDSM, si muove ritmicamente fra eventi e realta' private,in che modo lei riesce a relazionare questi due aspetti ?
Premesso che, naturalmente, la dimensione privata di una relazione è cosa ben diversa da quella “pubblica” di un evento… a me piace molto vivere entrambe le cose proprio perché offrono emozioni differenti e complementari. Laddove nel privato si possono assaporare i dettagli più minuti, la lenta costruzione di situazioni, di relazioni e di sensazioni, così come in generale l’aspetto più intimo dell’incontro di due anime, a un evento è bello potersi godere l’elemento esibizionistico e voyeuristico, il coinvolgimento di più persone magari anche sconosciute e più banalmente le possibilità offerte da spazi grandi e senza problemi di acustica, per non parlare delle attrezzature che nessuna abitazione può offrire.Il mio rammarico è solo di non avere molto tempo da dedicare agli eventi: riesco a malapena a partecipare ai Sadistique di cui sono co-organizzatore, quindi figuriamoci le difficoltà a organizzare altre trasferte “di gioco”! Soprattutto per questo motivo, le poche volte in cui riesco a ritagliarmi un po’ di tempo libero preferisco esplorare realtà straniere. Non si tratta di esterofilia, ma semplicemente della curiosità di scoprire i diversi modi in cui, inevitabilmente, si vivono BDSM e fetish in contesti culturali diversi da quello italiano – magari per scoprire a volte che ci si diverte molto di più proprio qui in Italia.
Come si svolge la sua attivita' e,di preciso, di cosa si occupa all' interno del mondo BDSM?
Lo strano lavoro che mi sono scelto è il risultato di quasi trent’anni di esperienza diretta del BDSM e di ricerca sulle sessualità alternative in generale. A un certo punto mi sono ritrovato a saperne un po’ di più del pervertito medio (e del sessuologo medio), così ho accettato gli onori – pochi – e gli oneri – tanti – del ruolo di “esperto di sesso insolito”.Nel concreto significa che scrivo saggistica e libri divulgativi su questi temi, tengo conferenze e seminari sui tanti aspetti meno noti della sessualità, fornisco consulenze e così via. Un aspetto che mi dà molte soddisfazioni è il personal coaching, cioè l’aiutare chi abbia problemi piccoli o grandi legati all’eros insolito nell’identificare il modo migliore per risolverli e ritrovare la felicità.Infine organizzo da molti anni eventi dove gli appassionati di BDSM e fetish possano divertirsi e incontrare persone con gli stessi gusti. Ah, e poi c’è il blog con le notizie dal mondo del sesso insolito, naturalmente. La base di tutto ciò è un inevitabile e continuo lavoro di ricerca – a volte anche letterale, in collaborazione con professionisti in Italia e all’estero – che anche dopo tutti questi anni continua ad appassionarmi e sorprendermi.
Il BDSM suscita grande interesse, i '' vanilla'' sono estremamente incuriositi....e' realmente possibile coinvolgere le loro personalita' nella comunita' BDSM,e, crede che in realta' ci sia il desiderio di sviluppare da parte di quest ultimi un percorso di reale dialogo, confronto, conoscenza....cosi' da creare concretamente una cultura BDSM?A dire la verità sono molto scettico della presunta dicotomia fra “mondo BDSM” e “mondo vanilla”. I numeri e l’esperienza parlano chiaro: certe pratiche le conoscono un po’ tutti e per moltissime persone fanno parte della normale vita di coppia. Certo, a portare questo interesse all’estremo è solo una minoranza – ma del resto è così per qualsiasi attività umana, dal cucinare al guidare l’auto. Per le tante persone che si sono reinventate un’identità (spesso solo virtuale) basata sull’eros – BDSM o di altro tipo – questa banale constatazione risulta antipatica, ma non per questo meno vera. In altre parole: la cultura BDSM c’è, è facilmente accessibile a tutti e se non appare più “pubblica” di così è solo perché è del tutto normale che il sesso di solito non venga vissuto pubblicamente. I problemi veri a mio parere sono semmai altri due, di cui non si parla mai. Il primo è che online regna un’enorme quantità di fuffa, di strafalcioni, di fantasie spacciate per realtà e di materiale molto discutibile che viene considerato “cultura BDSM” senza esserlo affatto. Senza nulla togliere all’aspetto immaginario, porno-escapista di questo eros, credo sarebbe invece bene che ci fosse una consapevolezza, una distinzione chiara fra realtà e dimensione onirica – anche perché scambiare una per l’altra può avere conseguenze molto spiacevoli.Il secondo problema, sempre secondo la mia personalissima opinione, è legato al primo. Un po’ in tutto il mondo, ma in Italia in particolare, si tende anche inconsciamente a separare “il mondo reale” dalla sessualità. Ciò provoca non solo frustrazioni e problemi personali di ogni tipo, ma anche ricadute sociali catastrofiche. Lo vediamo per esempio negli episodi di violenza di genere, di intolleranza, nella diffusione delle malattie a trasmissione sessuale e così via. Tutti questi guai si potrebbero evitare con uno sforzo minimo, semplicemente insegnando nelle scuole che il sesso è una cosa normale, che può prendere tante forme tutte egualmente legittime purché ci siano consensualità, consapevolezza e rispetto fra i partner.Ecco, in questo chi pratica seriamente BDSM è davvero un campione, e potrebbe avere un ruolo educativo eccezionale – se solo sapesse andare oltre il piacere personale immediato. Internet, editoria,eventi,televisione,quali sono i mezzi di informazione che lei predilige o che vorrebbe sviluppare?Beh, l’editoria tradizionale è morta e sepolta così come la televisione. Bene o male nel XXI secolo l’informazione si diffonde online, o comunque in formato digitale: non è un caso se per i miei ultimi libri ho scelto la pubblicazione solo in ebook. Qui bisognerebbe fare un lungo discorso sulla qualità del Web, ma temo che risulterei ancora più noioso di quanto già non sia. In due parole, però, nel mio piccolo cerco già da qualche anno di adattare la mia comunicazione alla forma richiesta dal mondo digitale. A volte ci riesco meglio di altre, ma i tentativi continuano.
Una maggiore visibilita' quali vantaggi potrebbe produrre?
Qui non posso che ricollegarmi alle risposte precedenti. Una maggiore qualità – più che visibilità – dell’informazione sul BDSM e sull’eros alternativo in genere contribuirebbe a una maggiore consapevolezza della sessualità. Questa a sua volta scioglierebbe diverse tensioni culturali profonde da cui derivano parecchi problemi sociali e individuali. I media tradizionali, necessariamente costretti a soddisfare inserzionisti e pubblico familiar-generalista, fino a ieri non potevano che trattare certi argomenti solo in chiave scandalistica o ironica. Ormai però il mondo dell’informazione è cambiato, quindi si tratta solo di rimboccarsi le maniche e darsi da fare – o per lo meno di scegliere con intelligenza le proprie fonti.
Il BDSM, che necessita' ha da sviluppare per ottenere credito e liberta' operativa?
Beh, grandi problemi di libertà sinceramente non ne vedo. Tutto sommato, finché ci si mantiene – com’è del resto logico – nei limiti della legalità e della pubblica decenza, non mi pare che ci siano particolari discriminazioni nei confronti di chi pratica BDSM. So di persone che preferiscono non dichiarare i propri gusti erotici per evitare pregiudizi che potrebbero danneggiarli sul piano professionale (es. pediatri, insegnanti, poliziotti…), ma dopotutto è normale anche non sbandierare ai quattro venti in quale posizione si preferisca fare sesso o quali siano le proprie fantasie vanilla… quindi dove sta il problema?Certo, come dicevamo prima sarebbe tutto ancora più facile se l’ipotetica “persona comune” cercando su Google la parola ‘BDSM’ trovasse come primi risultati fonti informative equilibrate e attendibili anziché pagine su pagine di pornografia gretta e di forum pieni di mitomani, esaltati o cabarettisti falliti.
In totale liberta' ci presenta '' La Padrona'' ?
Molto volentieri! La Padrona è il mio nuovo libro, che da “autobiografia” su commissione si è trasformato per una strana serie di eventi in tutt’altra opera. A prima vista rimane la biografia un po’ autoincensante della prima dominatrice professionista a dichiararsi pubblicamente tale in Italia. Racconta i retroscena del mestiere di prodomme, qualche aneddoto e l’evoluzione dell’eros estremo da pratica patologica come veniva considerata negli anni ’70 della Democrazia Cristiana al BDSM “sano, sicuro e consensuale” che conosciamo oggi.Se lo si guarda un po’ più a fondo, però, emerge il ritratto di una donna senz’altro eccezionale ma anche cocciuta fino all’autodistruzione. Una persona che pur di realizzare il proprio sogno di vivere un’esistenza davvero da padrona 24/7 scelse di rinunciare a tutto: rispetto sociale, famiglia, amore, sicurezze… Credo che di fronte a un’esperienza tanto estrema sia inevitabile sentirsi un po’ come davanti a uno specchio, e farsi qualche domanda importante anche sul proprio modo di vivere la sessualità.
Quale ''guida'' puo' offrimi per avventurarmi in questo poliedrico mondo ?
La risposta telefonata è: ma naturalmente la nuova edizione di BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo, che esce proprio in questi giorni sia su carta che in digitale! Si tratta del terzo aggiornamento in dieci anni, con tanti piccoli aggiustamenti ma che mantiene lo spirito originale dell’opera – cioè partire da «lo sai che esiste una roba chiamata ‘BDSM’?» e arrivare a spiegare i dettagli delle pratiche più insolite ed estreme, fornendo strada facendo un’infinità di informazioni utili a chi vuole approfondire l’eros della dominazione.L’unica controindicazione è che si tratta di un libro di oltre 600 pagine (più parecchie appendici online costantemente aggiornate). Chi ha bisogno solo di una microguida ultraleggera può rivolgersi invece a Nessuna sfumatura di grigio – Che cos’è veramente il BDSM, nero su bianco, che si può scaricare gratuitamente dal mio sito.

Vanessa Scamarcia 
Giovanni Piccirilli


sabato 9 aprile 2022

“Il BDSM sopravviverà ad Internet?”


Quando nel 1987 fondai per la prima volta un gruppo di supporto BDSM (Variations II, o Section B 12, come fu conosciuto più tardi) su Compuserve1, mi assicurarono che non ci sarebbero stati più di una quarantina di membri per via del fatto che si trattava, capisci, di una perversione. Tutti dicevano che eravamo una microscopica minoranza. Nessuno tranne noi voleva sapere alcunché di relazioni master/slave, o di come legare correttamente qualcuno. Da accanita lettrice, avevo letto tutto quello che potevo sul BDSM e sapevo che gli psichiatri asserivano che eravamo una specie rara, noialtri feticisti con fantasie BDSM.  Per tutta la vita amici ed amanti avevano continuato a dirmi che la gente normale non aveva il tipo di fantasie e di sentimenti che avevo io. Perciò, l’idea che fossimo soltanto uno sparuto gruppetto di persone aveva senso. Ma quando, solo due anni più tardi, richiesi io stessa l’iscrizione, scoprii che la statistiche di Compuserve mostravano che più di 75.000 persone si erano collegate per leggere, navigare, imparare e. probabilmente, masturbarsi vigorosamente. La cosa mi colpì profondamente. Era il 1989, prima che la maggior parte della gente avesse un computer. Il web non esisteva ancora. La quantità di gente che si era iscritta al mio gruppo era stupefacente. Per la prima volta mi resi conto che i desideri BDSM non erano così rari come tutti sostenevano.Per i baby boomers2, il mondo del BDSM on line degli anni ’80-’90 fu una benedetta introduzione alla realizzazione sessuale. Slave matt: sapevo fin da ragazzino che il BDSM era eccitante. Non me ne resi conto, comunque, sino al college. Anche quando fui finalmente in grado di dare un nome ai miei desideri, avevo comunque paura di metterli in pratica. Finii il college, seguii per tre anni l’università e subito dopo mi sposai, a 27 anni. Il matrimonio era amorevole, ma privo di passione e la mia libido finì in animazione sospesa…
Poi nel 1984 comprai un modem, mi iscrissi a Compuserve, e, ricordandomi dei miei vecchi interessi, finii in una chat BDSM ( Da “Different Loving Too”)
Internet cambiò radicalmente il BDSM attraverso l’offerta di infinite opportunità di informarsi, vederlo in azione, guardare delle foto, imparare e , soprattutto, entrare in contatto con altri appassionati. Nancy Ava Miller3 Quando cominciai, non c’era nulla. Capii la mia missione. Seguii degli incontri alla TES4, e quando tornai nel Nuovo Messico, fondai il PEP. Poi andai a Washington e aprii una filiale del PEP anche lì, un gruppo che poi sarebbe diventato The Black Rose. Oggi, con Internet ci sono gruppi in quasi ogni piccola città d’ America cui si può fare riferimento. ( Da “Different Loving Too”) Oggi viviamo in un mondo dove Internet ha completamente trasformato la qualità della vita e le opportunità sociali delle persone kinky. Nel 1993 se non vivevi in una grande area metropolitana, o almeno vicino ad essa, non avevi possibilità di incontrare altri come te. Nel 1993 il BDSM sembrava una piccola e quasi sconosciuta stranezza sessuale. Nel 2015, sappiamo che decine, se non centinaia di milioni di adulti in tutto il mondo, amano qualche forma di sesso strano abbastanza da far loro cercare le migliaia di siti dedicati agli incontri ed alla pornografia specializzata che si occupano di sesso alternativo. (Da “Different Loving Too”)
Internet ha dimostrato che il conformismo sessuale è una finzione dell’immaginazione bacchettona, e che, avendone l’opportunità, gli adulti ricercano la varietà sessuale, la creatività, l’intensità e l’avventura. Oggi possono scoprire nuovi fetish – o scoprire che li avevano sempre avuti e che adesso hanno un modo per comunicare con altri come loro.
Fakir Musafar5: Oggi la gente mi riconosce come pioniere in molti campi. Per esempio, sono considerato un pioniere nel corseting perché, nel 1959-1961 mi dedicai al revival dei corsetti. Il revival prese piede, ed i social media ebbero una parte importante nel suo successo. Faccio parte di un gruppo dedicato che partì su Facebook con 30 membri, e che oggi ha migliaia di membri grazie alla forza di internet. (Da “Different Loving Too”) E, caspita, è saltato fuori che la gente ama il BDSM. Molta più gente di quanto chiunque avesse immaginato. Le cifre degli iscritti ai due più importanti siti di incontri BDSM sono rivelatrici. FetLife dichiara più di 3,5 milioni di iscritti nel mondo, gente che già pratica o che sta cercando altri che vogliano fare BDSM con loro. Recon Leather Dating (Recon.com) ugualmente dichiara milioni di iscritti gay e bisessuali in tutto il mondo. Il mondo BDSM odierno è lo specchio della cultura Internet. E’ frammentato e specializzato e più che una comunità consolidata è una specie di pluritentacolare Cthulhu socio-sessuale. (Da “Different Loving Too”) E qui sta forse la fregatura: come fai ad avere una comunità di decine di milioni di persone, la maggior parte delle quali si mantiene anonima on line e che non si affaccerà mai ai corsi o agli eventi sociali e che ancor meno sarà in grado di garantire per sé o per altri? Nel BDSM la familiarità alimenta la fiducia. La Scena ha centinaia di delicati meccanismi consolidati – dai gruppi chiusi ai dungeon monitor, all’ostracismo dei predatori sessuali – che si stanno rapidamente disfacendo a causa dell’influenza dei nuovi arrivati.
Deborah Addington6   Quando fui introdotta per la prima volta, beh, dovetti essere introdotta, letteralmente. I praticanti si affidavano l’un l’altro per costruire la comunità. Non c’era proprio modo di scovare un evento e decidere semplicemente di andarci. Questo in generale non è più vero; vai su internet e trovi qualcosa da fare o a cui partecipare praticamente ogni giorno della settimana. Nel processo di diventare più visibili ed accessibili – il che ha i suoi vantaggi – abbiamo perso l’aspetto della connettività personale come componente essenziale della costruzione di una comunità. Il nuovo mondo BDSM è molto più ampio. Include chiunque, dai pervertiti della domenica al praticante più specializzato, esperto e rifinito, sino al Master Sputafuoco che ha appena comprato una frusta e annuncia di essere Goreano.(Da “Different Loving Too”)
Nella sua forma corrente, la comunità BDSM che abbiamo conosciuto sinora sta ancora in piedi? E, cosa più importante, è ancora necessario avere una simile Comunità nel 2016 come era importante negli anni ’80 e ’90?
Sybil Holiday7: Ho visto la comunità leather cambiare tantissimo dagli anni ’80, quando cominciai a farne parte. Non so se, fra vent’anni, ci sarà più una comunità “leather”. E’ possibile che il leather diventi nient’altro che un sottoinsieme del “kink”. (Da “Different Loving Too”).
Sono d’accordo con Sybil su questo. Ora che i giovani hanno accesso istantaneo al BDSM e che si sentono assai più autorizzati a praticare BDSM e feticismo, come potrà sopravvivere una reale Comunità basata su tradizioni, codici, regole, protocolli e pratiche etiche? Abbiamo già assistito ad un significante declino della partecipazione  ai club ed agli eventi ed io credo che accada perché quelli che  hanno meno di 40 anni non la pensano allo stesso modo dei loro genitori e non vogliono o non hanno bisogno delle stesse istituzioni che noi una volta ritenevamo cruciali per la nostra sopravvivenza come comunità BDSM
Naturalmente, la sessualità BDSM di per sè è immortale. Non c’è periodo della storia umana  in cui la gente non fosse interessata al sesso selvaggio, feticista, alternativo. Ma lo stesso Internet che ci ha così efficacemente aiutati ad espandere la nostra comunità in un fenomeno mondiale potrà ugualmente bene decretare la fine della necessità di una Comunità BDSM come noialtri vecchi la conoscevamo.
E magari è una buona cosa, qualcosa che dovremmo considerare come una conquista, tutto sommato. Se i giovani non si sentono più isolati e sessualmente oppressi come ci sentivamo noi, significa che l’enorme lavoro che gli attivisti hanno speso in termini di educazione e diffusione al vasto pubblico ha avuto successo. Il mondo adesso conosce la safeword, ed il “sano, sicuro e consensuale”, e, come noi, si è accorto che non siamo la piccola minoranza emotivamente travagliata che era una volta la nostra etichetta, ma semplicemente normali adulti con desideri sessuali insoliti ma accettabili. Non è questo il sogno che tutti volevamo realizzare, in qualche modo? Anche se i miei amici sulla Scena significano tutto per me, e nonostante che io sia grata di aver fatto parte di questo storico movimento culturale per la maggior parte della mia vita adulta, io accetto il cambiamento. In realtà, io amo questo cambiamento. Significa che siamo cresciuti coi tempi. Penso che il BDSM sarà più grande e più forte che mai on line, ma che la rilevanza delle comunità BDSM organizzate e delle loro tradizionali strutture e servizi dovrà evolversi per soddisfare nuovi valori culturali determinati dalla tecnologia, o rassegnarsi all’estinzione.

Note alla traduzione
 1) Compuserve Società di servizi informatici nata nel 1969, assai prima di internet. Offriva servizi in dial-up e restò importante sino agli anni ’90 del secolo scorso. Attualmente è ancora una fornitrice di servizi informatici, di proprietà di Verizon.
2) Baby Boomers Con baby-boomers si intende la generazione di cittadini USA nati tra il 1945 ed il 1964, come parte di un notevole incremento demografico conosciuto come Baby-Boom.
3) Nancy Ava Miller è una famosa mistress americana che ebbe un ruolo importante negli anni ’80 nella diffusione della cultura e della informazione sul BDSM, fondando per tutti gli Stati Uniti una serie di gruppi di supporto denominati PEP – People Exchanging Power
4) TES The Eulenspiegel Society, la più antica organizzazione di supporto ed educazione BDSM, fondata nel 1971 a New York.
5) Fakir Musafar  pseudonimo di Roland Loomis (1930) artista performativo e pioniere della Body Modification con tecniche come il piercing, il tight-lacing (corseting), la scarificazione, il tatuaggio e la sospensione con uncini infitti nella carne.
6) Deborah Addington   scrittrice ed educatrice sessuale, ha pubblicato manuali sul fisting e sul body piercing
7) Sybil Holiday sulla scena sin da 1981, prodomme dal 1983 al 2005, membro della Society of Janus, autrice di testi sul sadomasochismo consensuale, educatrice ed attivista SM
http://www.legami.org/articoli/articoli_dettaglio.asp?code=515

venerdì 21 agosto 2020

Un atto di fiducia


Nel momento in cui si fa kinbaku chi viene legato demanda una parte della propria libertà ad un’altra persona. Il top e il bottom stabiliscono dei limiti, ma nel fare kinbaku si avrà a che fare con sofferenza, eccitazione, contatto fisico; questo significa che non si può fare tutto quello che si vuole, ma che comunque ci si dà il mutuo permesso di avere un’esperienza intima e profondaAvere contatti sessuali oppure no, essere nudi oppure no, giocare con la sofferenza o essere più delicati…questi sono limiti; legare senza nemmeno toccarsi o come si legherebbe un pacco è giocare con le corde, non fare kinbaku. Nel bondage uno dei due partner si sottomette all’altro, alle sue corde; il bondage prevede l’immobilizzazione e la gestione del proprio corpo da parte di un’altra persona. Per fare questo è necessario una forte fiducia reciproca in modo da sapere che nessuno si approfitterà dell’altro, che non verranno superati i limiti che sono stati fissati e che ognuno conosce bene le proprie capacità tecniche e fisiche. Per questo è consigliabile legare e farsi legare da poche persone con cui costruire un rapporto di fiducia e conoscenza. Ci deve essere un momento di conoscenza, di prova, di informazione; si parla dei vari aspetti tecnici, si guardano libri e video, si parla, si fanno domande quali “possiamo provare questa legatura?” o “come lo esegui tu quel passaggio?” o “perché fai questa cosa?”; poi nel tempo si deve creare un rapporto per cui alla fine si può giocare affidandosi con fiducia al partner. Ecco che allora potranno emergere gli aspetti più intimi delle corde: la sottomissione, il controllo, la sofferenza, l’umiliazione, la vergogna. Servono tempo, dialogo e tanta voglia di mettersi in giocoTutto questo è un dono che due persone si fanno, liberamente, nel pieno rispetto di sé e dell’altro; un dono molto importante e che va trattato come una cosa molto preziosa.
Esposizione e vergogna
La sottomissione nel bondage non è semplicemente il farsi legare e demandare la propria libertà all’altro, non è solo stare in ginocchio o essere messa in posizioni scomode, ma è anche l’apprezzamento della sottomissione stessa, della vergogna, e la capacità di farlo capire al partner. La cultura giapponese è molto più formale di quella occidentale e il senso del pudore è molto più sentito: quando ad una modella giapponese vengono scoperti i seni o vengono messe in mostra le mutandine o le si fa notare che si sta eccitando, ella prova un senso di vergogna a cui noi occidentali non siamo abituati. Anche il lasciarsi legare per un occidentale non è fonte di sottomissione; per un giapponese, per il suo background culturale, è un motivo di un velato senso di umiliazione. Il poter cogliere queste sfumature culturali anche da parte di una persona occidentale offre sicuramente un approccio più profondo al nostro modo di fare corde in generale.

venerdì 5 giugno 2020



Su arte e Bdsm
Di: DowonNonMYKNees

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Ci sono cose che ad un occhio allenato sfuggono... e ci sono connessioni che solo la mente di un adepto di questo mondo può cogliere. Tengo a precisare che con questo scritto non voglio assolutamente erigermi a profonda conoscitrice del BDSM ma solamente condividere degli stimoli che oggi discutendo di una corrente artistica del 900 mi hanno colto di sorpresa e che mi hanno inaspettatamente eccitata. Che questo mondo fosse in qualche intrinseca maniera considerabile arte lo avevo già pensato: i ruoli e il rigore con cui si vivono, la bellezza del corpo vissuto come prezioso strumento e non solo come semplice oggetto del desiderio, l'adorazione di una slave verso il suo Padrone, le sadiche carezze di chi Domina e la musica dei gemiti di piacere misto al dolore di chi devoto subisce. Approfondendo la PERFORMANCE ART mi sono chiesta se certi artisti sapessero che le loro performance fossero ricollegabili ad alcuni principi fondamentali del BDSM. Prendiamo per esempio Marina Abramovic, artista serba che ha consacrato tutta la sua esistenza ad un’arte del corpo che sfidi e mostri i limiti morali e fisici della nostra razza. “Non ho mai voluto morire, ho solo voluto provare quanto lontano potevo spingere lo spirito del mio corpo”... di fronte a tale dichiarazione impossibile non pensare all'importanza che il BDSM dá ai limiti. In particolare una sua performance mi ha colpita: la "Rythm 0", che si svolse nel 1974, nella Galleria Studio Morra di Napoli. La donna restò per sei ore a completa disposizione del pubblico: fra lei e gli spettatori un tavolo pieno di oggetti, da fiori a strumenti di tortura e persino una pistola con un colpo. Chiunque era autorizzato, in queste sei ore, a fare tutto ciò che voleva all’artista con quegli oggetti, ferirla, muoverla, denudarla… Non era Marina il reale oggetto dell’opera, in mostra bensì erano le reazioni del pubblico, la sfrenata curiosità nel poter fare tutto senza conseguenze, il poter sbirciare dalla “serratura” di quelle sei ore la libertà e l’impunità. Dapprima le reazioni furono pacate fra chi faceva foto e chi qualche toccatina coraggiosa, ma dopo un’ora la curiosità ha prevalso e da lì l’istinto e la bestialità, l’emotività sfrenata e l’ebbrezza della scoperta. Marina venne denudata, ferita, palpata, legata,fra chi le asciugava le lacrime di dolore e chi le succhiava il sangue dal collo e, persino, chi le mise la pistola in mano poggiandole il dito sul grilletto. L’artista, in tutto questo, rimase passiva, muta eccetto i gemiti di dolore, “un burattino nelle mani del pubblico", come si definì lei stessa. Scadute le sei ore, iniziò a muoversi, a ricomporsi e a camminare con passo fiero fra la folla che l’aveva torturata. Valie Export, ecclettica artista austriaca, scandalosa e femminista, altamente provocatoria e anticonformista, é stata una delle prime ad usare il corpo femminile per mettere in discussione lo sguardo maschile. Con la sua performance dal titolo “Genitalpanik” del 1968, in cui entrò in un cinema a luci rosse a Monaco di Baviera coi pantaloni in pelle tagliati dall’inguine alle natiche che lasciavano il suo sesso bene in vista in tutto il suo fulgore, dalla grandi labbra al pelo, è riuscita ad evocare nella mia mente l'immagine di un'altera Mistress in grado allo stesso tempo di intimorire e innescare uno sfrenato dediderio. Scopro poi Vito Acconci che nelle sue performance chiamate "Trademarks" (marchi di fabbrica) del 1970 si morde tutte le parti del corpo raggiungibili dalla bocca così da lasciare un'impronta profonda e perfettamente distinta della sua dentatura sulla pelle. Le sue performance sono incentrate sull'uso del corpo come mezzo espressivo relativamente allo spazio in cui è situato. Le sofferenze rivolte al proprio manifestarsi fisico, le pubbliche umiliazioni e le pratiche masochistiche gli permettono di approfondire la conoscenza del proprio corpo. Un sapere che guadagna valore perché nasce dal dolore. Ed è proprio attraverso il dolore, in questo caso autoinflitto, che si ampliano i propri orizzonti percettivi.  Impossibile a chi vive questo mondo fatto di mille sfaccettature non pensare ai doni che un Padrone o una Mistress può lasciare sulla pelle del suo oggetto, come i graffi o gli stessi morsi... che diventano un timbro di possesso e allo stesso tempo un gioiello intimo da custodire finché il tempo della guarigione non lo cancellerà. E il potere del dolore di farci superare la concezione di noi stessi portandoci in una nuova dimensione. E per finire, la performance che incarna il principio forse più importante del BDSM: la fiducia.Il 19 novembre del 1971, alle 19.45, in una stanza della galleria F-Space di Santa Ana in California, un uomo è immobile, spalle al muro e di fronte a lui un amico, zitto. Vittima l’uno, carnefice l’altro, per pochi minuti appena: il gioco di ruolo in cui un giovane convinto dal suo amico artista si ritrova di fronte ad un fucile calibro 22 affidandosi totalmente a lui e a ciò che lui ha nella sua mente.L’artista dinanzi al suo amico dirige l’azione, mantenendo una flemma epica. “Sei pronto Bruce?”. Pronto. Ed ecco che posiziona l'arma, rallentando il tempo e contraendo lo spazio, vertiginosamente. Tra i due una coltre di non senso, o forse di eccessiva lucidità. Volontà, travestita d’incoscienza.Spara. Mira e non sbaglia. La morte in una frazione di secondi, poi la vita, feroce come una buco nel braccio.In questo sparo troviamo il coraggio di colui/colei che "segue" di andare oltre i propri limiti affidandosi completamente all'altra persona, e la capacità di chi conduce di testare il legame in sicurezza e con estrema consapevolezza.