di Adam_Kadmon
A volte mi vien da sorridere quando sento o leggo alcuni whippers, e non solo uomini, vantarsi della lunghezza delle fruste usate, quasi come fanno gli adolescenti, centimetri alla mano, sulla loro virilità.La cosa diviene poi esilarante quando alla discussione si aggiunge, con grande sciorinamento di conoscenze tecniche, il fantomatico “numero delle strisce”.E qui si fa a gara a chi spara più alto: 24, 36, 48, «eh si 48, mi è costata una tombola ma sono ben 48 strisce e scusate se è poco…». Posso ben credere che una frusta abbia 48 strisce considerato che può averne anche di più e credo anche che sia costata molto di più di una 36 strisce, il problema è: li vale quei soldi? Ma soprattutto il numero di strisce usato conferisce caratteristiche migliori alla frusta?.Secondo me, che sono un whipmaker e le fruste le costruisco, dipende soprattutto dal tipo di metodo di intreccio utilizzato e nello specifico ne abbiamo ben due, proverò a spiegarveli.Per capire bene la questione proviamo prima ad immaginare come è fatto ilthong che è il corpo flessibile della frusta, Praticamente il thong è ungrosso laccio che all’inizio ha una sezione di una certa dimensione e man mano che si percorre la sua lunghezza questa dimensione viene a diminuire in modo uniforme fino al punto dove le strisce vengono fissate e legano mediante un particolare nodo il fall la striscia di cuoio molto affusolatache costituisce la parte più sottile della frusta, normalmente in quel punto la sezione misura circa 4-5 mm di diametro ma anche meno per 12-16 mm circa di circonferenza. Praticamente il thong è un lungo cono molto affusolato.La parte più esterna degli strati di pelle che costruiscono il thong, quella visibile, viene chiamata overlay ed è l’intreccio esterno formato dalle strisce in questione, queste si avvolgono a spirale, metà in senso orario e metà in senso antiorario, sovrapponendosi e intrecciandosi tra loro attorno al thong andando a costruire l’ultimo strato e fin qui non cambia nulla tra i due metodi di costruzione. Uno dei metodi utilizza strisce di larghezza costante per tutta la loro lunghezza (come dei nastri) e prevede un numero di strisce che varia generalmente da 12 a 36 ma anche fino a 64 (non esagero si usano per particolari decorazioni), hanno larghezza costante per tutta la loro lunghezza. Ora supponendo di dover intrecciare 36 strisce serrate al massimo fra loro otterremo una circonferenza di un certo diametro che ben difficilmente può essere inferiore ai 2 cm.La parte più sottile del thong, al livello del nodo di congiunzione del fall, esternamente, è formata di fatto dalle strisce esterne intrecciate in modo più serrato possibile tra di loro e per questa ragione esse non possono essere più di 6 - 8 al massimo 12 a “chiudere” l’intreccio, un maggior numero di strisce formerebbe una circonferenza molto maggiore e un enorme nodo di collegamento tra thong e fall che finirebbe per avere una “punta” molto più spessa del dovuto, avrebbe una aerodinamicità scarsa con movimenti poco fluidi, per non parlare dell’estetica e della precisione. Abbiamo però detto che le strisce utilizzate posso essere fino a 64, come fare per averne alla fine al massimo 12? Semplice, le si taglia durante il percorso di intreccio ( man mano che il tong si assottiglia si tolgono 2 strisce alla volta) e i monconi si fanno sparire legandoli sotto l’overlay (l’intreccio esterno e visibile).Ne consegue che la frusta, dopo il manico, sarà composta da un numero graduale decrescente di strisce che si interromperanno ad intervalli regolari per assecondare la conicità del thong e causeranno delle interruzioni nel disegno decorativo tipico dell’intreccio e la presenza di piccolissimi (ma presenti e visibili) “bozzetti” dovuti alle legature dei monconi, avrà bisogno di più cure e manutenzione e carenze anche in precisione (anche se molto lievi).
Il secondo metodo utilizza delle strisce rastremate (in pratica, geometricamente parlando, dei triangoli con base di 5 - 10 mm e altezza di oltre 2 metri e anche più), questo metodo utilizza meno strisce (al max 12), la conicità è data dalla diminuzione della larghezza delle strisce stesse che a partire da una dimensione di 5-10 mm arrivano a quella di 2-3 mm, ne consegue che la frusta avrà tante strisce in partenza quante alla fine, niente discontinuità nel disegno, niente bozzetti, precisione piena, uniformità e estetica perfette.
Il rovescio della medaglia? Tagliare le strisce rastremate è molto difficile e impiega molto tempo e precisione rispetto a quelle parallele che si possono tagliare a macchina o comprare già pretagliate e già colorate in comodissime bobine. Si può anche usare, con ottimi risultati un metodo ibrido, che utilizza più strisce (16-18-20), sempre rastremate e in numero costante per i 3/4 della lunghezza dell’overlay per poi diminuire fino a 8 col taglio, del resto la parte più “funzionale della frusta è sempre quella compresa nei primi 3/4 del thong.Personalmente, per le Bullwhips, quando mi chiedono una cura particolare dell’estetica, preferisco eseguire un virtuoso lavoro di 24 strisce o più solo sul manico che essendo rigido tiene le strisce “ancorate” su di esso e poi collegare 8 o 12 strisce rastremate alla fine del manico , dove finiscono le 24, per intrecciarle senza tagliarle fino alla fine ma sia ben chiaro, è solo ai fini estetici perchè sul piano tecnico la differenza tra una 8 strisce rastremate e una 12 strisce rastremate la fa solo la parte che viene prima del pomello e che lo tiene fermo, ossia la mano del whipper.Per i Floggers, come per i manici rigidi di tutte le fruste, non ci sono limiti nel numero, se non quelli dettati dallo spessore possibile delle strisce che, se di canguro (resistentissime) possono arrivare a 64 larghe un millimetro l’una.Adesso capirete perché sorrido quando sento qualcuno vantarsi di aver speso molti soldi per possedere una frusta a 36 strisce quando ne spenderebbe meno per una da 8 che magari è meno bella ( solo nel primo tratto) ma sicuramente superiore in tutto il resto. |