venerdì 30 gennaio 2015

L'umiliazione


L’umiliazione, fra le emozioni, è una fra le meno studiate, anche se recentemente ha iniziato a ricevere attenzione come una emozione del “self conscious”, o dell’autoconsapevolezza (Elison e Harter, 2007), cioè quelle emozioni che si cominciano a provare una volta che si sia sviluppato il senso di sé. Il senso di umiliazione è un’emozione che proviamo quando qualcuno ci fa notare una nostra grave mancanza, facendo risaltare pubblicamente questo suo giudizio sprezzante. Una umiliazione può avvenire solo quando ci si sente dipendenti dal giudizio e dal potere degli altri: non a caso, l’etimologia della parola deriva da “humus”, la terra, cioè il sentirsi abbassati fino a terra. Un altro termine, un po’ più antico, ma ancora oggi usato, per definire questo stato di penosa vergogna e costrizione è “mortificazione”: in questo caso l’umiliazione subita ha l’effetto di uccidere, dare la morte, alla propria considerazione di sé, al proprio orgoglio. Diametralmente opposta all’emozione dell’umiliazione è infatti quella dell’orgoglio, che si prova quando ci si sente autonomi, non dipendenti dalle risorse e dai giudizi di altri. Le emozioni di umiliazione, vergogna e imbarazzo vengono considerate come appartenenti alla stessa “famiglia”, date le molte affinità fra loro. In particolare, l’imbarazzo o la vergogna vengono provati in presenza di situazioni spiacevoli, ma non sono in genere provocati da altri, come è invece spesso nel caso dell’umiliazione pubblica, quando cioè vi è la volontà di un’altra persona di umiliarne un’altra, degradandola e rendendola ridicola agli occhi degli altri. Alcune persone sono particolarmente sensibili all’umiliazione, così come alla vergogna o ai potenziali rifiuti. In questi casi, anziché cercare di realizzare progetti che rafforzino la propria autostima, ci si chiude nei propri confini, limitandosi a “giocare in difesa” impegnandosi solo a limitare le perdite. Questo è tipico della personalità evitante, tendenzialmente pessimista, che anziché concentrarsi sui propri punti di forza, si contenta di minimizzare le proprie debolezze (Schlenker, Weigold e Hallam, 1990) evitando i rischi di una possibile umiliazione. Alcune persone, con grande facilità, riescono ad evocare immagini dolorose, in cui si subisce una umiliazione pubblica, non solo quando tali eventi sono realmente accaduti, ma anche quando si tratta di semplici fantasie… Queste persone dunque tendono ad evitare le persone e le situazioni che nella loro immaginazione hanno già prodotto un rifiuto e un conseguente senso di umiliazione. Ci sono, del resto, persone che non si fanno scrupoli nell’infliggere umiliazioni, al solo scopo di godere della dipendenza e della soggezione esercitata nell’altro, distrutto nell’onore e nel rispetto di sé, dequalificato come essere umano, per diventare niente più che un oggetto, un attrezzo, un 
animale. Il giudizio sprezzante, che arreca umiliazione, non riguarda un atto o una parola, ma il valore stesso della persona, ritenuta incapace di agire in altro modo, indegna di fiducia, di stima e di interesse. Una forte umiliazione subita rischia di lasciare una traccia indelebile nella propria vita.   
Dr. Walter La Gatta  
dopo questa prefazione esaustiva tecnica, passo a dare la mia visione dell’umiliazione in tema bdsm  
umiliazione per una slave  
beh credo che qui sia complicato dare una definizione, proprio valutando il significato di umiliazione : L'atto di umiliarsi o il fatto di venire umiliato,  mortificazione L'umiliazione non è quando qualcuno ti “diminuisce” l'umiliazione avviene quando si è "vittime" o si viene obbligati a fare qualcosa di umiliante, ma per una masochista, la classica "sculacciata" che nel comune pensare è una cosa umiliante, la stessa è desiderata, e spesso porta a provare vero e proprio piacere sessuale, quindi non è per definizione umiliante... quando un dom decide di umiliare la propria slave per soddisfare il proprio piacere sadico, spesso non comprende questo parallelismo tra piacere che la slave ne prova, dovrebbe invece cercare qualcosa che dia umiliazione(che faccia realmente vergognare e metta in difficoltà la slave) reale, la qual cosa puo variare da persona e persona(per alcune puo essere umiliante portare collare o simboli evidenti della sottomissione in pubblico piuttosto che venir obbligata ad un abbigliamento ridicolo , pubblico o privato che sia ecc....ecc...) e da li vedere se la sottomessa è davvero la sua slave o semplicemente una sottomessa sessuale per sua scelta. Tendenzialmente quindi, l’idea di umiliazione tipica del normale vivere, all’interno di un rapporto d/s prende un significato differente, per un modo di vedere “sottomesso/masochista” ofese e mortificazioni fisiche causano non principalmente vergogna, imbarazzo o difficoltà bensì piacere ed eccitazione. Quando nella coppia d/s intervengono anche comportamenti/piaceri fetish, anche pratiche considerate umilianti come può essere il pissing , diviene pratica erotica di puro piacere per entrambi.  
MaeKol